venerdì 29 marzo 2013

OLIVI MONUMENTALI E PLURISECOLARI





Sono 300.059 gli ulivi monumentali in Puglia. Architetti del vuoto, sculture lignee della tenacia, lontana memoria vivente delle gesta umane, raccontano nei tronchi le fatiche e le sofferenze terrene e le alleggeriscono nel vuoto aereo innalzando inni alla luce solare di riconciliazione e di speranza, riecheggiati dal brusio della chioma fogliare, multipuntiforme in lontananza. Gli ulivi: alberi in bilico tra pesantezza e leggerezza, in continua lotta fra richiami terrestri e aneliti celesti, tra slanci verso l’alto e ricadute verso il basso; in attesa di ricomporre i dissidi nella bianca fioritura primaverile.


Le radici dell’ulivo strisciano relativamente sulla superficie terrena. Le loro chiome si innalzano nel scintillante splendore solare. In rapporto la chioma il tronco è per lo più nodoso ed inciso, in alberi molto vecchi spesso internamente vuoto. Si sperimenta qui la giovinezza, la durevolezza e la so
lidità terrestre. Quando lo sguardo si rivolge alla chioma, si ha l’impressione della leggerezza, che si esprime nella ramificazione snella ed elastica con le foglie sottili e lanceolate. Foglie e rami accarezzati dal vento luccicano in una sfumatura di verde argentato sullo sfondo del cielo blu intenso. Nasce un’ impressione di giovinezza.

Le caratteristiche climatiche della Puglia sono molto più favorevoli all’olivo: il clima non è mai troppo umido e le gelate sono rare, meno intense e mai prolungate al punto da causare danni al tronco, anche negli inverni più freddi. E’ questo il principale motivo di espansione e successo di questa coltura in Puglia, ed è anche il motivo per il quale gli olivi proprio qui vi possono prosperare e produrre a tempo indefinito senza ostacoli, fino a diventare monumentali, vere e proprie sculture viventi derivate dalla loro vigoria e dall’opera costante di modellamento di generazioni di “maestri d’accetta”.

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