Già dall'antichità, gli alberi di ulivo venivano rappresentati nelle opere di grandi artisti. Vere sculture viventi, ispiratori di pace e serenità, sono dei radicati monumenti carichi di fascino e di storia.
Vincent van Gogh (1853-1890) “Oliveto” – “Olive Grove” (giugno 1889)
Olio su tela. Kröller-Müller Museum, Otterlo (Olanda)
Il linguaggio pittorico del quadro proposto è quello pienamente maturo di Van Gogh.
L’opera risale al giugno 1889 quando l’artista risiedeva nel manicomio di Saint Rémy a circa 20 chilometri da Arles in Provenza.
Tutto è convulso nella rappresentazione, nulla è placido; i fusti e i rami già naturalmente contorti degli ulivi sono inseriti tra il terreno accidentato, tumultuoso come un mare in tempesta e il cielo spesso, denso, vorticoso.
Giallo, verde e blu dominano il quadro. Le pennellate sono spesse con tratti di colore puro accostati. La resa è ormai molto lontana tanto dal realismo quanto dall’impressionismo. Nella resa pittorica prevale la pura espressione del sé interiore dell’artista.
LA RACCOLTA DELLE OLIVE ( LUCIA GIUFFRIDA )
Dopo la stagione delle avanguardie, dopo le orovocazioni della seconda meta' del Novecento, sembra ormai ineluttabile un ritorno al figurativo, ad una pittura che non lascia spazio a improvvisazioni e facili compromessi stilistici.
Lucia Giuffrida si inserisce in tale contesto, ripercorre la tradizione alta della pittura paesaggistica, e non solo, del nostro paese, ne esalta la liberta' compositiva ed espressiva, l'immediatezza di un'arte en pein air, ricca di emotive suggestioni ambientali e atmosferiche.
BRODIGHERA ( MONET )
Bordighera, 1884, Art Institute Chicago
"Bordighera" è un dipinto autografo di Monet realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1884, misura 64 x 81 cm. ed è custodito al Art Institute of Chicago.
Tutta l'attività artistica di Monet in questo particolare periodo risulta – si legge, in una lettera ad Alice Hoschedé (datata 24 gennaio 1884) – che a Giverny tiene presso di sé i suoi familiari: "Faccio un mestiere da cani, io, e non risparmio le gambe; salgo, poi ridiscendo e in seguito risalgo; fra uno studio e l'altro, come riposo, esploro ogni sentiero, sempre alla ricerca del nuovo".
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